Gli impatti del cambiamento climatico si fanno sentire. Dalle inondazioni in Germania agli incendi selvaggi in Grecia e Turchia; carenze d’acqua in Europa settentrionale e persino ondate di calore in Siberia. L’intensificarsi degli eventi meteorologici minaccia il nostro stile di vita, con gravi impatti sulla salute, i mezzi di sussistenza e i beni delle persone.

Per contribuire ad accelerare la Strategia Europea di Adattamento ai Cambiamenti Climatici e soddisfare l’ambizione di diventare il primo continente al mondo a zero impatto climatico entro il 2050, la Commissione Europea ha creato il nuovo progetto Climate Impetus. Il suo obiettivo è trasformare gli impegni climatici in azioni tangibili e urgenti per proteggere le comunità e il pianeta. Questo progetto aiuterà ad accelerare la risposta dell’Europa al cambiamento climatico e a sviluppare misure all’avanguardia per rendere le sue regioni più resilienti.

Team motivati e multidisciplinari nella ricerca, nella politica, nell’industria e nella società civile affronteranno le sfide del mondo reale in sette regioni test in tutta Europa. Insieme queste rappresentano tutte le regioni bioclimatiche del continente: Artico, Atlantico, Boreale, Costiero, Continentale, Mediterraneo e Montuoso. Questi team analizzeranno e scaleranno le soluzioni più efficaci per proteggere l’acqua, l’agricoltura, la pesca, le infrastrutture e la salute, in collaborazione con le imprese e le comunità locali.

All’interno dei sette banchi di prova regionali – uno in ogni regione bioclimatica d’Europa – sono state individuate la Valle dei Laghi e Cantina Toblino per rappresentare l’area montuosa e cercare soluzioni innovative da utilizzare in futuro per affrontare il cambiamento climatico.

‘Il 93% dei cittadini europei considera il cambiamento climatico un problema serio. Per rispondere efficacemente, dobbiamo adattare le nostre azioni e strategie politiche alle nuove situazioni climatiche. Dobbiamo capire meglio quando e come agire per arrivare ad avere una green economy’ afferma Aitor Corchero, ricercatore e coordinatore tecnico di Eurecat. ‘Impetus è importante perché dimostra le azioni concrete che dobbiamo prendere urgentemente per proteggere l’ambiente e l’economia. Lavorerà su varie soluzione per una serie di condizioni climatiche, dall’Artico al bacino del Mediterraneo, responsabilizzando le comunità e proteggendo sistemi chiave come l’acqua, l’agricoltura e le infrastrutture’.

Cantina Toblino avrà un ruolo chiave all’interno del progetto Impetus, in particolare per quanto riguarda lo sviluppo di un Pacchetto di Innovazione applicabile e scalabile in diverse aree di montagna in un contesto nazionale ed internazionale. Questo obiettivo sarà raggiungibile grazie al contributo di diversi stakeholder e attraverso la creazione di un network europeo di istituzioni ed enti privati in grado di contribuire alla realizzazione del progetto nonché alla promozione dello stesso nelle diverse comunità di riferimento. L’ambizione principale è quella di riuscire ad accrescere il know-how materiale ed immateriale nonché aumentare il senso di responsabilità riguardo ai principali punti di criticità e vulnerabilità collegati al cambiamento climatico

L’impatto che vorremmo vedere al termine di questo percorso è la diffusione e adozione di alcune delle best practice individuate nel corso di questi 4 anni in un contesto europeo volto ad incentivare la resilienza climatica e sociale.

Cantina Toblino sarà il punto di riferimento ed il portavoce di una serie di iniziative in grado di portare alla salvaguardia ambientale e socio-economica delle aree di montagna.

La Cantina. Cantina Toblino è stata fondata nel 1960 da un piccolo gruppo di viticoltori per risollevare le sorti della Valle dei Laghi (Trentino) dopo la crisi degli anni 50. Fin dall’inizio, si è costituita come cooperativa sociale basata sui valori di impegno e solidarietà per la produzione sostenibile di uve e vini di alta qualità.
Nel corso del tempo” rivela il direttore Carlo De Biasi Cantina Toblino è diventata il punto di riferimento per la viticultura nella Valle dei Laghi e per tutto il bio-distretto di cui è una dei soci fondatori: i nostri vigneti sono diventati un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, dove la ricerca e l’innovazione viticola ed enologica portano quotidianamente al raggiungimento di nuovi standard qualitativi”. Da una parte l’azienda agricola Toblino Srl, che coltiva i circa 40 ettari dell’antica mensa vescovile in regime biologico, dall’altra Cantina Toblino, che riceve le uve da più di 600 soci-viticoltori per un totale di oltre 850 ettari vitati, in parte biologici e in parte in conversione. La cantina si trova inserita in un paesaggio da cartolina, vicino al Lago di Toblino e all’omonimo castello: uno dei luoghi più fotografati del Trentino. Da queste parti l’enoturismo è una vera vocazione e si coniuga soprattutto allo sport all’aria aperta: dal trekking alla bici, passando per la vela e lo sci. “Vogliamo” conclude il direttore “che il nostro territorio si trasformi sempre più da luogo di passaggio a destinazione finale e che i nostri clienti siano i nostri ambasciatori nel mondo”.

Per gli enoturisti. Sono tante le wine experience proposte. Si va da quella base (Il cuore del Trentino: 3 vini abbinati ai prodotti del territorio, euro 18) a quella più lunga e articolata (Cucina & Vini di Toblino: 5 vini per 5 piatti; 70 euro), con in mezzo tante proposte intermedie e con la possibilità di scegliere anche un’esperienza personalizzata. Prevista anche la formula aperitivo direttamente in vigneto. Infine, per chi volesse prolungare il soggiorno, sono tante anche le strutture agrituristiche convenzionate con la Cantina.

 

 

 

 

 

 

 

L’Hosteria Toblino. All’interno di questa realtà, sotto la sapiente guida di Franco Zanella, si trova Hosteria Toblino, nata nel 2007 per dare la possibilità di degustare ottimi vini abbinati a prelibati piatti ai visitatori di Cantina Toblino. Lo chef Sebastian Sartorelli rivisita in chiave gourmet i piatti tradizionali, creando un equilibrio tra materie prime selezionate e creatività. Molto apprezzati sono gli ‘Eventi del giovedì’, serate a cui vengono invitati altri produttori e altri chef per creare delle cene speciali a quattro mani. L’Hosteria è aperta tutto l’anno.

L’angolo del cru – Largiller Nosiola Vigneti delle Dolomiti. Dalla Nosiola, un’uva bianca unica, simbolo indiscusso della Valle dei Laghi e unica varietà bianca autoctona del Trentino, nasce Largiller Nosiola Vigneti delle Dolomiti: pura identità trentina, che riesce ad esprimere ogni sfumatura della Valle dei Laghi in un susseguirsi di emozioni indimenticabili. Il nome Largiller deriva dalla componente argillosa presente nei terreni in cui crescono le uve, che conferisce, assieme all’Ora del Garda, delle peculiarità insuperabili ai grappoli. Un vino elegante, complesso, con tante tonalità che si alternano all’olfatto e al gusto. Questa Nosiola fa parte del progetto Vént, nato con l’ambizione di esprimere al meglio l’identità della Valle dei Laghi ed il savoir-faire di Cantina Toblino, un connubio tra territorio e ambiente.

Giunto alla sua 18esima edizione, Decanter World Wine Awards (DWWA) è il concorso enologico più grande e influente del mondo, con una portata globale senza rivali.

Il 2021 è stato l’anno più partecipato fino ad oggi, con 18.094 vini degustati provenienti da 56 paesi. Nel mese di giugno, con un lavoro svolto in 15 giorni consecutivi, quasi 170 giudici esperti di vino, tra cui 44 Master of Wine e 11 Master Sommelier, hanno premiato 50 Best in Show, 179 Platinum, 635 Gold, 5.607 Silver e 8.332 Bronze. In totale l’Italia ha vinto sette medaglie Best in Show.

La Nosiola di Cantina Toblino, dopo aver ricevuto 97 punti nella competizione dello scorso anno con il Vino Santo Trentino, si riconferma, aggiudicandosi la medaglia di Platino con Largiller 2013, descritto da Decanter come ‘splendidamente profumata, con un naso di agrumi essiccati, zucchero vanigliato, crema pasticcera e aromi di mela renetta, mentre il palato è sapido e strutturato con limone, lime e una bella acidità’.

La Nosiola, unico vitigno autoctono a bacca bianca del Trentino, è l’uva simbolo di Cantina Toblino, cuore della viticoltura in Valle dei Laghi. La cantina sociale nasce nel 1960 per volere di un gruppo di appassionati viticoltori che intravidero la grande vocazionalità vitivinicola della Valle dei Laghi. Da quel momento, il legame tra la cooperazione sociale, le persone ed il territorio rimane imprescindibile. Ad oggi i soci-viticoltori sono oltre 600 con circa 900 ettari vitati, di questi più di un terzo è convertito al biologico.

L’attenzione che prestano quotidianamente alla cura del vigneto e all’ambiente è elevata, un lavoro manuale continuo che richiede passione, pazienza, grande dedizione e formazione continua.

Nel 2016 nasce il progetto Vént per esprimere al meglio l’identità della Valle dei Laghi ed il savoir-faire di Cantina Toblino, un connubio tra territorio e ambiente: il biologico come espressione di qualità e salvaguardia territoriale.

Il nome Largiller deriva dalla componente argillosa presente nei terreni in cui crescono le uve, che conferisce, assieme all’Ora del Garda, delle peculiarità insuperabili ai grappoli. Queste caratteristiche consentono di avere una maturazione tardiva dell’uva, che viene vendemmiata nella prima metà di ottobre.

Questa Nosiola è espressione pure dell’identità della Valle dei Laghi, portando con sé la storia, la tradizione, la vocazione e valorizzando l’unicità del territorio: un vino elegante, complesso con tante tonalità che si alternano all’olfatto e al gusto.

Oltre alla medaglia di Platino (97 pts) ottenuta da Largiller 2013, gli altri vini presentati da Cantina Toblino hanno ottenuto i seguenti riconoscimenti:

1 Gold Medal (95 pts): L’Ora 2016

6 Silver Medal (90 – 94 pts) Vent 2017, Foll 2019, Pràal 2019, da Fòra 2019, Baticòr 2018, eLimarò 2016

Questo a sugello del grande impegno che, nel corso del tempo, sta portando Cantina Toblino a raggiungere ogni anno nuovi prestigiosi traguardi.

Sarche di Madruzzo – Hosteria Toblino è ripartita in questo 2021 con tante energie, tante idee e tanti progetti. Tra questi un progetto importante che riesce ad unire cucina ed arte.

“Il connubio tra arte e cucina è inscindibile, uno chef è un’artista della cucina che sa dosare il colore dando tocchi unici alla sua tela.”

Questo è il pensiero di Chef Sebastian Sartorelli di Hosteria Toblino, ormai un’istituzione della cucina trentina situata proprio nel cuore della splendida Valle dei Laghi. Una cucina in cui il giovane chef riesce ad unire energia, passione ed estro creativo per esaltare al meglio eccellenti prodotti del territorio come il pesce di lago, i funghi, la polenta, le patate, la carne salada…

Sebastian è uno chef-artista che oltre a creare piatti dal grande impatto visivo, esprime la sua creatività nella pittura, una pittura fatta di tocchi o meglio, di gocce di colore che cadono spontaneamente, vengono lanciate o macchiate sulla tela. L’ispirazione è la tecnica pittorica del “dripping”, usata dalle avanguardie americane il cui maggior esponente è stato sicuramente Jackson Pollock. Una vera e propria esaltazione dell’energia del momento, delle vibrazioni dello spazio-tempo. Gesti incondizionati, spontanei che raccontano chi siamo, i nostri sentimenti, le nostre sensazioni.

Lo chef-artista diventa parte integrante dell’opera. Il dipinto non è una semplice immagine, è un evento che può apparire semplice o complesso a seconda di chi si ferma ad osservarlo.

“Un’energia che non si esaurisce nella tela ma entra in simbiosi con l’osservatore, nel nostro caso anche assaggiatore dei piatti, vere e proprie opere d’arte preparate dallo chef.”

Un progetto, un’idea che unisce cucina ed arte, da sempre collegate da una forza quasi trascendente ed indissolubile. L’arte in cucina e la cucina nell’arte.

La tempera, a volte la pittura alimentare, un coinvolgimento diretto anche dei ospiti di Hosteria Toblino durante esuberanti serate a tema dove ognuno degli ospiti può lasciare un suo personale ricordo indelebile sulla tela.

Se siete curiosi di conoscere la cucina di Hosteria Toblino e l’estro di Chef Sebastian Sartorelli, contattate pure il numero 0461 561 113 ed inviate una mail ad hosteria@toblino.it.

Il 2020 è stato sicuramente un anno difficile per tutti. Cantina Toblino è una cooperativa che fonda le sue radici nella produzione e valorizzazione dei vini ben conscia della propria responsabilità nel garantire il benessere della comunità territoriale. Sempre nel rispetto delle norme imposte a livello nazionale e locale, la nota realtà della Valle dei Laghi non si è mai lasciata scoraggiare dagli eventi, rilanciando e garantendo ai propri clienti prodotti e servizi di alto livello anche attraverso la propria Hosteria Toblino.

Con la guida di Franco Zanella (nella foto), direttore di Hosteria Toblino, questa realtà situata nel cuore della Valle dei Laghi è ormai diventata un punto di riferimento dell’enogastronomia trentina. Il 2020 si è concluso infatti con numerosi riconoscimenti ottenuti quest’anno sia da Cantina Toblino per i suoi eccellenti vini ottenendo i maggiori riconoscimenti di Gambero Rosso, Slow Wine, Ais Vitae, Vini Buoni d’Italia, Veronelli, Wine Hunter Awards, James Suckling, Decanter, sia da Hosteria Toblino inserita nella prestigiosa Guida Michelin Italia 2021, Ristoranti d’Italia ed Enoteche d’Italia di Gambero Rosso, Il Golosario di Paolo Massobrio.

Recentemente Sebastian Sartorelli (nella foto in basso), chef di Hosteria Toblino, è inoltre apparso in alcuni programmi tv distribuiti sulle principali reti televisive italiane come ad esempio Melaverde nel corso di uno speciale dedicato all’olio del Garda e ad un’altra splendida realtà della Valle dei Laghi come Maso Botes e Cuochi d’Italia – Il Trofeo delle Regioni rappresentando la cucina tradizionale del Trentino-Alto Adige.Con l’obiettivo di continuare un processo di crescita e valorizzazione ormai in atto da diversi anni, Hosteria Toblino guarda con grande speranza al 2021 appena iniziato. Dopo un periodo di stop forzato durante le vacanze natalizie, Hosteria Toblino riapre le porte ai propri clienti martedì 12 gennaio dalle 12 alle 14.30.

Chef Sebastian Sartorelli e Franco Zanella colgono l’occasione per inaugurare il nuovo menù invernale: un menù creativo dai sapori tipicamente trentini abbinato ad eleganti calici di vino che vi invitiamo a scoprire al più presto e che siamo sicuri riuscirà a sorprendere anche i palati più esigenti.

Non tutti lo sanno ma Chef Sebastian Sartorelli, oltre ad essere un cuoco ormai affermato nel panorama trentino, è un’artista a tutto tondo che nel tempo libero si diletta anche sulla tela. Questo menù invernale è stato infatti decorato con riproduzioni di alcune delle sue opere realizzate con la tecnica del dripping, che permette all’artista di catturare l’energia del momento e di sentirsi parte dell’opera. In base alle normative vigenti, per ora il locale rimarrà aperto solo a pranzo dal martedì al venerdì dalle 12 alle 14.30.

Per maggiori informazioni sul menù, sugli orari o per prenotare un tavolo si può visitare il sito web www.toblino.it, chiamare il numero 0461 561 113 o inviare una mail ad hosteria@toblino.it.

Il 10-11 Ottobre 2020, presso il The Nicolaus Hotel di Bari, si è tenuto l’evento definito come il più glamour del mondo del vino italiano. La Vinoway Wine Selection è una selezione, sempre aggiornata, dei migliori vini d’Italia, nata dal lavoro della commissione dell’associazione Vinoway Italia durante varie sessioni di degustazione annuali, sotto l’attenta direzione del Presidente Davide Gangi.

L’Associazione di Promozione e Valorizzazione Vinoway Italia opera con i comparti Vino e Gastronomia, considerandoli parte integrante di quello Turistico. È stata fondata da persone che hanno trovato nel vino un ambiente affascinante e intrigante, ricco di storia, lavoro duro e comunicazione. Esperti e appassionati che si sono riuniti con l’obiettivo di poter dare il loro contributo alla crescita dell’enorme patrimonio del Vino Italiano.

Quest’anno per la prima volta in assoluto ha visto la fusione delle due principali manifestazioni targate Vinoway in un unico evento dedicato ai vini fermi, “Vinoway Wine Selection”, e alle bollicine, “Vinoway Sparkle Selection”.

Vinoway crede fermamente nelle nuove generazioni e nella valorizzazione delle cantine giovani che producono qualità puntando al loro futuro, considerando quanto già realizzato dalle storiche cantine del mondo del vino italiano.

La novità del 2020 è il lancio dell’App “Vinoway Wine Selection 2021”, nella quale saranno presenti i vini delle aziende che hanno partecipato alla selezione con il racconto della storia dell’azienda e tutte le informazioni utili sul vino premiato.

Vinoway Wine Selection 2021 ha premiato Cantina Toblino con:

DA FORA Manzoni Bianco DOC Trentino 2018 (95 punti)

FOLL Chardonnay DOC Trentino 2018 (91 punti)

         

Dal 5 all’ 11 ottobre torna a Milano “La Vendemmia di Via Montenapoleone”. La manifestazione, giunta all’undicesima edizione, è ideata e promossa da Montenapoleone District e realizzata in collaborazione con il Comitato Grandi Cru d’Italia e, anche quest’anno è in concomitanza con la ‘Milano Wine Week’ in scena dal 3 all’11 ottobre.

I vini, nazionali ed internazionali, diventano protagonisti nelle boutique Global Luxury Brands del Quadrilatero della Moda, che accolgono i propri ospiti per delle degustazioni su appuntamento.

Queste le parole di Guglielmo Miani, Presidente di MonteNapoleone District: “Con La Vendemmia rinnoviamo ancora una volta il nostro desiderio di celebrare il felice connubio tra il mondo della moda e del vino, due pilastri del Made in Italy. L’amore per il bello e la ricerca, fra tradizione e innovazione, che si respirano nelle vie e nelle boutique del Quadrilatero milanese, vengono valorizzate nella settimana di Vendemmia, uno degli eventi che contribuisce ad accrescere il prestigio di Milano anche a livello internazionale”.

La partecipazione alla Vendemmia, per la prima volta, è anche in digitale: sulla Tv di Instagram grazie agli interventi di imprenditori della moda e del vino, di alcuni portavoce delle Maison più blasonate e ambasciatori del lifestyle italiano a livello internazionale.

Tra le attività in programma, il 7 ottobre, una Masterclass organizzata da Gambero Rosso al Four Seasons Hotel, a cui ha partecipato anche Cantina Toblino con L’Ora, premiata con i 3 Bicchieri.

Un vino bianco che sfida il tempo, L’Ora di Toblino, da uve nosiola, un lustro (2015) sulle spalle per dare ulteriore complessità al bianco ottenuto con una delle grandi varietà autoctone.

Lorenzo Ruggeri, giornalista enogastronomico di Gambero Rosso, ha descritto Cantina Toblino come ‘una realtà in cui 600 soci lavorano secondo un rigido protocollo che permette di creare grandi vini, sostenibilità ambientale, continuità e tanti progetti su terreni differenti. La sua Nosiola, unico grande vitigno autoctono del Trentino, è una varietà molto particolare ma anche molto versatile che consente la produzione di grandi vini secchi e dolci. Ha un carattere che esce fuori dal coro, con sentori e ritmi che sanno d’altro tempo.

La Nosiola, invecchiata di 5 anni, è stata una sorpresa sia per i critici che per gli ospiti presenti all’evento.

Trento DOC è il riflesso della terra che lo produce, il Trentino. Viene prodotto da sole uve trentine selezionate di Chardonnay e/o Pinot Bianco e/o Pinot Nero e/o Pinot Meunier utilizzando il ‘Metodo Classico’. Le caratteristiche territoriali, la varietà del clima, le altitudini tipiche del Trentino e la mano dell’uomo che lo crea lo rendono una vera e propria bollicina di montagna unica ed inimitabile.

Trento DOC, marchio nato nel 2007, deriva dall’unione di Trento con il suffisso DOC, a suggellare il percorso intrapreso da quando il Trentino, nel lontano 1993, ha ottenuto la prima Denominazione di Origine Controllata in Italia dedicata esclusivamente al ‘Metodo Classico’.

Vinibuoni d’Italia, l’unica guida italiana dedicata ai vini provenienti da vitigni autoctoni, ha voluto premiare con le 4 stelle, riconoscimento che sottolinea un vino ottimo in cui ci sono una completa espressione del vitigno e un rapporto di eleganza ed equilibrio meritevoli, le seguenti bollicine Trento Doc di Cantina Toblino:

TRENTO DOC MILLESIMATO BRUT ANTARES 2016

TRENTO DOC MILLESIMATO BRUT NATURE ANTARES 2016

               

Questi vini sono ottenuti esclusivamente da uve Chardonnay provenienti da vigneti ubicati nelle zone collinari meglio esposte della Valle dei Laghi. Alla vinificazione in bianco del vino base segue nella primavera successiva alla vendemmia il tirage in bottiglia, dove avviene la seconda fermentazione e il lungo periodo di maturazione a contatto con i lieviti per oltre 36 mesi durante il quale viene effettuato anche il remuage sulle pupitres. Segue poi la sboccatura con dosaggio per l’Antares Brut e senza dosaggio (ovvero senza aggiunta di zuccheri) per l’Antares Nature Brut, con la definitiva tappatura.

Franco Ziliani, noto giornalista del vino e figura competente a livello culturale e degustativo, giunto in Trentino per una degustazione di più di 70 Trento Doc, su nostro invito è venuto a trovarci a Cantina Toblino, dove ha potuto apprezzare i nostri vini accostati alla cucina di chef Sebastian Sartorelli di Hosteria Toblino. Inoltre, ha descritto il Trento Doc come la denominazione ‘bollicinara’ metodo classico sulla quale punterebbe per il futuro’.

La guida ‘Vini d’Italia’ del Gambero Rosso è una tra le più autorevoli pubblicazioni italiane, che assegna ogni anno i prestigiosi 3 Bicchieri, il massimo riconoscimento previsto per un vino: un premio per poche, prestigiose etichette.

Un’esperienza consolidata da oltre 30 anni di storia ha permesso a questa guida di acquisire autorevolezza nei confronti dei consumatori, presentandosi ogni anno come un’importante voce della critica enogastronomica, capace di indirizzare il mercato segnalando le eccellenze, siano esse prodotte da piccoli vignaioli come da grandi cantine.

Anche quest’anno, la Nosiola di Toblino si riconferma, ricevendo i 3 Bicchieri con L’Ora 2015 di Cantina Toblino: un vino bianco che sfida il tempo, un lustro (2015) sulle spalle per dare ulteriore complessità al bianco ottenuto con una delle grandi varietà autoctone, resa un vitigno ancor più nobile, identitario nell’approccio dolomitico, che si cimenta con la lentezza e rilancia goduriose semplicità.

Le uve Nosiola, vinificate con maggiore cura e attenzione, danno origine ad un vino bianco decisamente appagante e altrettanto versatile. In grado di soddisfare un consumo gioviale quanto la paziente – meritata – attesa. Perché la sua schietta forza giovanile, diventa singolarmente complessa con il trascorrere del tempo. Dorato, con riflessi apparentemente impercettibili, rilancia un corredo olfattivo floreale di prim’ordine, tanto da competere con vini da vitigni molto più blasonati e di stampo internazionale.

La Nosiola, inconfondibilmente legata al Vino Santo, protagonista indiscusso della guida Gambero Rosso 2020, che l’ha descritto come Miglior Vino Dolce d’Italia, aggiudicandogli 3 bicchieri.

«Questo nostro secolo, nato e cresciuto sotto il segno della civiltà industriale, ha prima inventato la macchina e poi ne ha fatto il proprio modello di vita.

La velocità è diventata la nostra catena, tutti siamo in preda ad una vita rapida, che sconvolge le nostre abitudini. Ma l’uomo sapiens deve recuperare la sua saggezza e liberarsi dalla velocità che può ridurlo a una specie in via d’estinzione.

Contro coloro che confondono l’efficienza con la frenesia, proponiamo un’adeguata porzione di piaceri da praticarsi in lento e prolungato godimento.

Iniziamo proprio a tavola con lo Slow Food, riscoprendo la ricchezza e gli aromi delle cucine locali.

Se la fast life, in nome della produttività, ha modificato la nostra vita e minaccia l’ambiente e il paesaggio, lo Slow Food è oggi la risposta d’avanguardia.

È qui, nello sviluppo del gusto la vera cultura, poi può iniziare il progresso, con lo scambio internazionale di storie, conoscenze, progetti. Lo Slow Food assicura un avvenire migliore.

Lo Slow Food è un’idea che ha bisogno di molti sostenitori qualificati, per fare diventare questo moto (lento) un movimento internazionale, di cui la chiocciolina è il simbolo.»

Buono, pulito e giusto. Questa è la filosofia delle cantine verso cui Slow Wine, storie di vita, vigne e vini in Italia spinge il visitatore. Una guida prodotta da Slow Food che recensisce vini e cantine, grazie all’aiuto di un numero di collaboratori che ormai sfiora le 300 persone. Una mappatura del territorio che non ha pari e che permette di segnalare agli addetti ai lavori e ai semplici appassionati sempre nuove aziende e realtà enologiche.

La guida assegna i suoi riconoscimenti alle aziende più meritevoli sia per la qualità del vino che per la qualità dell’agricoltura impiegata per produrlo.

L’obiettivo è quello di narrare la storia delle cantine, di descriverne le vigne e i sistemi di coltivazione adottati per concludere con il giudizio dei vini. Per questo motivo Slow Wine è la guida italiana più completa, adatta a tutti: sia ai lettori che solo all’inizio del loro percorso di scoperta del vino, sia agli appassionati più esperti, che ricercano consigli per comprare una bottiglia piuttosto che un’altra.

Cantina Toblino è stata premiata con la Moneta, simbolo assegnato alle cantine che hanno espresso un buon rapporto tra la qualità e il prezzo. A Da Fòra Manzoni Bianco Trentino Doc Bio è stato assegnato il titolo di Top Wine, vino che sotto il profilo organolettico ha raggiunto l’eccellenza durante le degustazioni.

La novità della guida 2021 è rappresentata dalla nuova copertina, che si differenzia notevolmente da quelle passate per segno grafico e materiali utilizzati. Questa infatti è stampata su CRUSH Uva 350.

CRUSH è la nuova gamma ecologica di carta realizzata con sottoprodotti di lavorazioni agro-industriali che sostituiscono fino al 15% della cellulosa proveniente da albero.

I residui di uva vengono riutilizzati come materia prima nobile. I materiali sono visibili sulla superficie della carta e donano un aspetto tattile inusuale.

Una bella notizia per l’ambiente in un’epoca in cui la tradizionale produzione di carta influisce pesantemente sulle risorse forestali e sulla crescente scarsità delle riserve naturali.

La carta ecologica CRUSH, contiene, all’interno della sua formulazione, componenti a basso impatto ambientale, sia in termini di prodotto che di energia. Utilizzando scarti agro-industriali e il 100% energia verde infatti, la carbon footprint è ridotta del 20%.

Questi valori sono gli stessi che da anni Cantina Toblino cerca di promuovere, come la valorizzazione del territorio e la sostenibilità sia a livello ambientale che sociale.