La Cantina. Cantina Toblino è stata fondata nel 1960 da un piccolo gruppo di viticoltori per risollevare le sorti della Valle dei Laghi (Trentino) dopo la crisi degli anni 50. Fin dall’inizio, si è costituita come cooperativa sociale basata sui valori di impegno e solidarietà per la produzione sostenibile di uve e vini di alta qualità .
“Nel corso del tempo“ rivela il direttore Carlo De Biasi “Cantina Toblino è diventata il punto di riferimento per la viticultura nella Valle dei Laghi e per tutto il bio-distretto di cui è una dei soci fondatori: i nostri vigneti sono diventati un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, dove la ricerca e l’innovazione viticola ed enologica portano quotidianamente al raggiungimento di nuovi standard qualitativi“. Da una parte l’azienda agricola Toblino Srl, che coltiva i circa 40 ettari dell’antica mensa vescovile in regime biologico, dall’altra Cantina Toblino, che riceve le uve da più di 600 soci-viticoltori per un totale di oltre 850 ettari vitati, in parte biologici e in parte in conversione. La cantina si trova inserita in un paesaggio da cartolina, vicino al Lago di Toblino e all’omonimo castello: uno dei luoghi più fotografati del Trentino. Da queste parti l’enoturismo è una vera vocazione e si coniuga soprattutto allo sport all’aria aperta: dal trekking alla bici, passando per la vela e lo sci. “Vogliamo” conclude il direttore “che il nostro territorio si trasformi sempre più da luogo di passaggio a destinazione finale e che i nostri clienti siano i nostri ambasciatori nel mondo”.
Per gli enoturisti. Sono tante le wine experience proposte. Si va da quella base (Il cuore del Trentino: 3 vini abbinati ai prodotti del territorio, euro 18) a quella più lunga e articolata (Cucina & Vini di Toblino: 5 vini per 5 piatti; 70 euro), con in mezzo tante proposte intermedie e con la possibilità di scegliere anche un’esperienza personalizzata. Prevista anche la formula aperitivo direttamente in vigneto. Infine, per chi volesse prolungare il soggiorno, sono tante anche le strutture agrituristiche convenzionate con la Cantina.
L’Hosteria Toblino. All’interno di questa realtà , sotto la sapiente guida di Franco Zanella, si trova Hosteria Toblino, nata nel 2007 per dare la possibilità di degustare ottimi vini abbinati a prelibati piatti ai visitatori di Cantina Toblino. Lo chef Sebastian Sartorelli rivisita in chiave gourmet i piatti tradizionali, creando un equilibrio tra materie prime selezionate e creatività . Molto apprezzati sono gli “˜Eventi del gioved଒, serate a cui vengono invitati altri produttori e altri chef per creare delle cene speciali a quattro mani. L’Hosteria è aperta tutto l’anno.
L’angolo del cru – Largiller Nosiola Vigneti delle Dolomiti. Dalla Nosiola, un’uva bianca unica, simbolo indiscusso della Valle dei Laghi e unica varietà bianca autoctona del Trentino, nasce Largiller Nosiola Vigneti delle Dolomiti: pura identità ‘ trentina, che riesce ad esprimere ogni sfumatura della Valle dei Laghi in un susseguirsi di emozioni indimenticabili. Il nome Largiller deriva dalla componente argillosa presente nei terreni in cui crescono le uve, che conferisce, assieme all’Ora del Garda, delle peculiarità insuperabili ai grappoli. Un vino elegante, complesso, con tante tonalità che si alternano all’olfatto e al gusto. Questa Nosiola fa parte del progetto Vént, nato con l’ambizione di esprimere al meglio l’identità della’ Valle dei Laghi ed il savoir-faire di Cantina Toblino, un connubio tra territorio e ambiente.
Giunto alla sua 18esima edizione, Decanter World Wine Awards (DWWA) è il concorso enologico più grande e influente del mondo, con una portata globale senza rivali.
Il 2021 è stato l’anno più partecipato fino ad oggi, con 18.094 vini degustati provenienti da 56 paesi. Nel mese di giugno, con un lavoro svolto in 15 giorni consecutivi, quasi 170 giudici esperti di vino, tra cui 44 Master of Wine e 11 Master Sommelier, hanno premiato 50 Best in Show, 179 Platinum, 635 Gold, 5.607 Silver e 8.332 Bronze. In totale l’Italia ha vinto sette medaglie Best in Show.
La Nosiola di Cantina Toblino, dopo aver ricevuto 97 punti nella competizione dello scorso anno con il Vino Santo Trentino, si riconferma, aggiudicandosi la medaglia di Platino con Largiller 2013, descritto da Decanter come “˜splendidamente profumata, con un naso di agrumi essiccati, zucchero vanigliato, crema pasticcera e aromi di mela renetta, mentre il palato è sapido e strutturato con limone, lime e una bella acidità ‘.
La Nosiola, unico vitigno autoctono a bacca bianca del Trentino, è l’uva simbolo di Cantina Toblino, cuore della viticoltura in Valle dei Laghi. La cantina sociale nasce nel 1960 per volere di un gruppo di appassionati viticoltori che intravidero la grande vocazionalità vitivinicola della Valle dei Laghi.’ Da quel momento, il legame tra la cooperazione sociale, le persone ed il territorio rimane imprescindibile. Ad oggi i soci-viticoltori sono oltre 600 con circa 900 ettari vitati, di questi più di un terzo è convertito al biologico.
L’attenzione che prestano quotidianamente alla cura del vigneto e all’ambiente è elevata, un lavoro manuale continuo che richiede passione, pazienza, grande dedizione e formazione continua.
Nel 2016 nasce il progetto Vént per esprimere al meglio l’identità della Valle dei Laghi ed il savoir-faire di Cantina Toblino, un connubio tra territorio e ambiente: il biologico come espressione di qualità e salvaguardia territoriale.
Il nome Largiller deriva dalla componente argillosa presente nei terreni in cui crescono le uve, che conferisce, assieme all’Ora del Garda, delle peculiarità insuperabili ai grappoli. Queste caratteristiche consentono di avere una maturazione tardiva dell’uva, che viene vendemmiata nella prima metà di ottobre.
Questa Nosiola è espressione pure dell’identità della Valle dei Laghi, portando con sé la storia, la tradizione, la vocazione e valorizzando l’unicità del territorio: un vino elegante, complesso con tante tonalità che si alternano all’olfatto e al gusto.
Oltre alla medaglia di Platino (97 pts) ottenuta da Largiller 2013, gli altri vini presentati da Cantina Toblino hanno ottenuto i seguenti riconoscimenti:
1 Gold Medal (95 pts): L’Ora 2016
6 Silver Medal (90 ““ 94 pts) Vent 2017, Foll 2019, Prà al 2019, da Fòra 2019, Baticòr 2018, eLimarò 2016
Questo a sugello del grande impegno che, nel corso del tempo, sta portando Cantina Toblino a raggiungere ogni anno nuovi prestigiosi traguardi.
Il 10-11 Ottobre 2020, presso il’ The Nicolaus Hotel’ di’ Bari, si è tenuto l’evento definito come il più glamour del mondo del vino italiano. La Vinoway Wine Selection è una selezione, sempre aggiornata, dei migliori vini d’Italia, nata dal lavoro della commissione dell’associazione Vinoway Italia durante varie sessioni di degustazione annuali, sotto l’attenta direzione del Presidente’ Davide Gangi.
L’Associazione di Promozione e Valorizzazione Vinoway Italia opera con i comparti Vino e Gastronomia, considerandoli parte integrante di quello Turistico.’ àˆ stata fondata da persone che hanno trovato nel vino un ambiente affascinante e intrigante, ricco di storia, lavoro duro e comunicazione. Esperti e appassionati che si sono riuniti con l’obiettivo di poter dare il loro contributo alla crescita dell’enorme patrimonio del Vino Italiano.
Quest’anno per la prima volta in assoluto ha visto la fusione delle due principali manifestazioni targate Vinoway in un unico evento dedicato ai vini fermi, “Vinoway Wine Selection”, e alle bollicine, “Vinoway Sparkle Selection”.
Vinoway crede fermamente nelle nuove generazioni e nella valorizzazione delle cantine giovani che producono qualità puntando al loro futuro, considerando quanto già realizzato dalle storiche cantine del mondo del vino italiano.
La novità del 2020 è il lancio dell’App‘ “Vinoway Wine Selection 2021”, nella quale saranno presenti i vini delle aziende che hanno partecipato alla selezione con il racconto della storia dell’azienda e tutte le informazioni utili sul vino premiato.
Vinoway Wine Selection 2021 ha premiato Cantina Toblino con:
– DA FORA Manzoni Bianco DOC Trentino 2018 (95 punti)
– FOLL Chardonnay DOC Trentino 2018 (91 punti)
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Dal 5 all’ 11 ottobre torna a Milano “La Vendemmia di Via Montenapoleone“. La manifestazione, giunta all’undicesima edizione, è ideata e promossa da’ Montenapoleone District‘ e realizzata in collaborazione con il Comitato Grandi Cru d’Italia e, anche quest’anno è in concomitanza con la “˜Milano Wine Week‘ in scena dal 3 all’11 ottobre.
I vini, nazionali ed internazionali, diventano protagonisti’ nelle boutique Global Luxury Brands del Quadrilatero della Moda, che accolgono i propri ospiti per delle degustazioni su appuntamento.
Queste le parole di Guglielmo Miani, Presidente di MonteNapoleone District: “Con La Vendemmia rinnoviamo ancora una volta il nostro desiderio di celebrare il felice connubio tra il mondo della moda e del vino, due pilastri del Made in Italy. L’amore per il bello e la ricerca, fra tradizione e innovazione, che si respirano nelle vie e nelle boutique del Quadrilatero milanese, vengono valorizzate nella settimana di Vendemmia, uno degli eventi che contribuisce ad accrescere il prestigio di Milano anche a livello internazionale”.
La partecipazione alla Vendemmia, per la prima volta, è anche in’ digitale: sulla Tv di Instagram‘ grazie agli interventi di imprenditori della moda e del vino, di alcuni portavoce delle Maison più blasonate e ambasciatori del lifestyle italiano a livello internazionale.
Tra le attività in programma, il 7 ottobre, una Masterclass organizzata da Gambero Rosso al Four Seasons Hotel, a cui ha partecipato anche Cantina Toblino con L’Ora, premiata con i 3 Bicchieri.
Un vino bianco che sfida il tempo, L’Ora di Toblino, da uve nosiola, un lustro (2015) sulle spalle per dare ulteriore complessità al bianco ottenuto con una delle grandi varietà autoctone.
Lorenzo Ruggeri, giornalista enogastronomico di Gambero Rosso, ha descritto Cantina Toblino come “˜una realtà in cui 600 soci lavorano secondo un rigido protocollo che permette di creare grandi vini, sostenibilità ambientale, continuità e tanti progetti su terreni differenti. La sua Nosiola, unico grande vitigno autoctono del Trentino, è una varietà molto particolare ma anche molto versatile che consente la produzione di grandi vini secchi e dolci. Ha un carattere che esce fuori dal coro, con sentori e ritmi che sanno d’altro tempo.‘
La Nosiola, invecchiata di 5 anni, è stata una sorpresa sia per i critici che per gli ospiti presenti all’evento.
Trento DOC è il riflesso della terra che lo produce, il Trentino. Viene prodotto da sole uve trentine selezionate di Chardonnay e/o Pinot Bianco e/o Pinot Nero e/o Pinot Meunier utilizzando il “˜Metodo Classico’. Le caratteristiche territoriali, la varietà del clima, le altitudini tipiche del Trentino e la mano dell’uomo che lo crea lo rendono una vera e propria bollicina di montagna unica ed inimitabile.
Trento DOC, marchio nato nel 2007, deriva dall’unione di Trento con il suffisso DOC, a suggellare il percorso intrapreso da quando il Trentino, nel lontano 1993, ha ottenuto la prima Denominazione di Origine Controllata in Italia dedicata esclusivamente al “˜Metodo Classico’.
Vinibuoni d’Italia, l’unica guida italiana dedicata ai vini provenienti da vitigni autoctoni, ha voluto premiare con le 4 stelle, riconoscimento che sottolinea un vino ottimo in cui ci sono una completa espressione del vitigno e un rapporto di eleganza ed equilibrio meritevoli, le seguenti bollicine Trento Doc di Cantina Toblino:
– TRENTO DOC MILLESIMATO BRUT ANTARES 2016
– TRENTO DOC MILLESIMATO BRUT NATURE ANTARES 2016
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Questi vini sono ottenuti esclusivamente da uve Chardonnay provenienti da vigneti ubicati nelle zone collinari meglio esposte della Valle dei Laghi. Alla vinificazione in bianco del vino base segue nella primavera successiva alla vendemmia il tirage in bottiglia, dove avviene la seconda fermentazione e il lungo periodo di maturazione a contatto con i lieviti per oltre 36 mesi durante il quale viene effettuato anche il remuage sulle pupitres. Segue poi la sboccatura con dosaggio per l’Antares Brut e senza dosaggio (ovvero senza aggiunta di zuccheri) per l’Antares Nature Brut, con la definitiva tappatura.
Franco Ziliani, noto giornalista del vino e figura competente a livello culturale e degustativo, giunto in Trentino per una degustazione di più di 70 Trento Doc, su nostro invito è venuto a trovarci a Cantina Toblino, dove ha potuto apprezzare i nostri vini accostati alla cucina di chef’ Sebastian Sartorelli di Hosteria Toblino. Inoltre, ha descritto il Trento Doc come la denominazione “˜bollicinara’ metodo classico sulla quale punterebbe per il futuro‘.
La guida “˜Vini d’Italia’ del Gambero Rosso è una tra le più autorevoli pubblicazioni italiane, che assegna ogni anno i prestigiosi 3 Bicchieri, il massimo riconoscimento previsto per un vino: un premio per poche, prestigiose etichette.
Un’esperienza consolidata da oltre 30 anni di storia ha permesso a questa guida di acquisire autorevolezza nei confronti dei consumatori, presentandosi ogni anno come un’importante voce della critica enogastronomica, capace di indirizzare il mercato segnalando le eccellenze, siano esse prodotte da piccoli vignaioli come da grandi cantine.
Anche quest’anno, la Nosiola di Toblino si riconferma, ricevendo i 3 Bicchieri con L’Ora 2015 di Cantina Toblino: un vino bianco che sfida il tempo, un lustro (2015) sulle spalle per dare ulteriore complessità al bianco ottenuto con una delle grandi varietà autoctone, resa un vitigno ancor più nobile, identitario nell’approccio dolomitico, che si cimenta con la lentezza e rilancia goduriose semplicità .
Le uve Nosiola, vinificate con maggiore cura e attenzione, danno origine ad un vino bianco decisamente appagante e altrettanto versatile. In grado di soddisfare un consumo gioviale quanto la paziente ““ meritata ““ attesa. Perché la sua schietta forza giovanile, diventa singolarmente complessa con il trascorrere del tempo. Dorato, con riflessi apparentemente impercettibili, rilancia un corredo olfattivo floreale di prim’ordine, tanto da competere con vini da vitigni molto più blasonati e di stampo internazionale.
La Nosiola, inconfondibilmente legata al Vino Santo, protagonista indiscusso della guida Gambero Rosso 2020, che l’ha descritto come Miglior Vino Dolce d’Italia, aggiudicandogli 3 bicchieri.
‘«Questo nostro secolo, nato e cresciuto sotto il segno della civiltà industriale, ha prima inventato la macchina e poi ne ha fatto il proprio modello di vita.
La velocità è diventata la nostra catena, tutti siamo in preda ad una vita rapida, che sconvolge le nostre abitudini. Ma l’uomo sapiens deve recuperare la sua saggezza e liberarsi dalla velocità che può ridurlo a una specie in via d’estinzione.
Contro coloro che confondono l’efficienza con la frenesia, proponiamo un’adeguata porzione di piaceri da praticarsi in lento e prolungato godimento.
Iniziamo proprio a tavola con lo Slow Food, riscoprendo la ricchezza e gli aromi delle cucine locali.
Se la’ fast life, in nome della produttività , ha modificato la nostra vita e minaccia l’ambiente e il paesaggio, lo Slow Food è oggi la risposta d’avanguardia.
àˆ qui, nello sviluppo del gusto la vera cultura, poi può iniziare il progresso, con lo scambio internazionale di storie, conoscenze, progetti. Lo Slow Food assicura un avvenire migliore.
Lo Slow Food è un’idea che ha bisogno di molti sostenitori qualificati, per fare diventare questo moto (lento) un movimento internazionale, di cui la chiocciolina è il simbolo.’»
Buono, pulito e giusto. Questa è la filosofia delle cantine verso cui Slow Wine, storie di vita, vigne e vini in Italia spinge il visitatore. Una guida prodotta da Slow Food che recensisce vini e cantine, grazie all’aiuto di un numero di collaboratori che ormai sfiora le 300 persone. Una mappatura del territorio che non ha pari e che permette di segnalare agli addetti ai lavori e ai semplici appassionati sempre nuove aziende e realtà enologiche.
La guida assegna i suoi riconoscimenti alle aziende più meritevoli sia per la qualità del vino che per la qualità dell’agricoltura impiegata per produrlo.
L’obiettivo eÌ€ quello di narrare la storia delle cantine, di descriverne le vigne e i sistemi di coltivazione adottati per concludere con il giudizio dei vini. Per questo motivo Slow Wine eÌ€ la guida italiana piuÌ€ completa, adatta a tutti: sia ai lettori che solo all’inizio del loro percorso di scoperta del vino, sia agli appassionati piuÌ€ esperti, che ricercano consigli per comprare una bottiglia piuttosto che un’altra.
Cantina Toblino è stata premiata con la Moneta, simbolo assegnato alle cantine che hanno espresso un buon rapporto tra la qualità e il prezzo. A Da Fòra Manzoni Bianco Trentino Doc Bio è stato assegnato il titolo di Top Wine, vino che sotto il profilo organolettico ha raggiunto l’eccellenza durante le degustazioni.
La novità della guida 2021 è rappresentata dalla nuova copertina, che si differenzia notevolmente da quelle passate per segno grafico e materiali utilizzati. Questa infatti è stampata su’ CRUSH’ Uva 350.
CRUSH’ è la nuova gamma ecologica di carta realizzata con sottoprodotti di lavorazioni agro-industriali che sostituiscono fino al 15% della cellulosa proveniente da albero.
I residui di uva vengono riutilizzati come materia prima nobile. I materiali sono visibili sulla superficie della carta e donano un aspetto tattile inusuale.
Una bella notizia per l’ambiente in un’epoca in cui la tradizionale produzione di carta influisce pesantemente sulle risorse forestali e sulla crescente scarsità delle riserve naturali.
La carta ecologica CRUSH, contiene, all’interno della sua formulazione, componenti a basso impatto ambientale, sia in termini di prodotto che di energia.’ Utilizzando scarti agro-industriali e il 100% energia verde infatti, la carbon footprint è ridotta del 20%.
Questi valori sono gli stessi che da anni Cantina Toblino cerca di promuovere, come la valorizzazione del territorio e la sostenibilità sia a livello ambientale che sociale.
Giunti alla 17esima edizione, i Decanter World Wine Awards (DWWA) sono il più grande e prestigioso concorso vinicolo al mondo. Giudicato dai più autorevoli esperti e professionisti del wine business, i DWWA sono riconosciuti a livello internazionale per l’affidabilità del loro rigoroso processo di degustazione e selezione.
La competizione ha coinvolto per circa un mese 118 esperti giudici del vino, tra cui 37 Masters of Wines e 9 Master Sommelier, che hanno degustato e discusso i meriti di 16.518 vini di 56 paesi.
La degustazione viene suddivisa in categorie, partendo da una classificazione per regione. Ogni giudice assaggia ogni vino autonomamente, conoscendone la regione di origine, lo stile e la fascia di prezzo, ma non il produttore né il marchio. Confrontano poi le rispettive note di degustazione per prendere una decisione unanime sulla medaglia da assegnare a ciascun vino.
Le categorie delle medaglie corrispondono al sistema di punteggio basato su 100 punti utilizzato da Decanter, nonché da numerosi ed eminenti critici di enologia di tutto il mondo.
Grande successo per Cantina Toblino che ha visto premiati 8 vini con diverse medaglie, ma la più prestigiosa ed ambita l’ha ricevuta il Vino Santo 2004 premiato con la Medaglia di Platino e 97 pts.
Con questo risultato il Vino Santo 2004 va a collocarsi nella ristretta ed esclusiva cerchia dei 150 migliori vini al Mondo.
Un grandissimo risultato che valorizza la Valle dei Laghi, la sua storia e le sue tradizioni, la Nosiola, il nostro lavoro e quello dei nostri soci viticoltori, motivo di orgoglio per tutti.
Oltre alla prestigiosa ed ambita Medaglia di Platino ricevuta dal Vino Santo 2004, Cantina Toblino ha visto premiati altri 7 vini, sia da vitigni autoctoni che internazionali:
Questi riconoscimenti confermano il costante impegno nella ricerca di qualità e nella valorizzazione del territorio della Valle dei Laghi.
Ispirata alla tradizione enologica italiana e volta a valorizzare le radici locali, il territorio e la tipicità , Vinibuoni d’Italia del Touring Club Italiano dà un segnale preciso ai consumatori e al mercato italiano ed estero, sul made in Italy del vino.
La guida è unica, nel panorama italiano e internazionale, perché è la sola dedicata ai vini provenienti da vitigni autoctoni, cioè quei vini prodotti al 100% da vitigni che sono presenti nella Penisola da oltre 300 anni. Questi vini sono ormai una realtà più che affermata nel panorama enologico italiano.’ Anche il vasto pubblico dei semplici appassionati ha imparato a riconoscere e apprezzare i vini che nascono da vitigni storici e affondano le loro radici nel passato e nelle tradizioni più autentiche di un luogo.
Nata 16 anni orsono, quando il tema dei vini autoctoni era all’avanguardia, Vinibuoni d’Italia è il frutto di un lavoro di qualità da parte di un team di esperti (coordinati da Mario Busso e Alessandro Scorsone)che ogni anno si riunisce in commissioni di degustazione regionale e seleziona i vini migliori, tra i quali nel corso delle finali verranno premiati i “˜top’.
Suddivisa in 21 capitoli regionali (il Trentino e l’Alto Adige sono divisi in due capitoli), la guida conduce gli appassionati alla scoperta dei mille vini, delle mille cantine, dei mille mondi della tradizione autoctona: piccole aziende familiari, cooperative sociali e cantine modernissime, vini di grandissima struttura e vini quotidiani.
I vini che ricevono più voti ottengono la Corona, ovvero il massimo riconoscimento che la guida attribuisce ai migliori vini autoctoni selezionati, mentre agli altri verrà attribuito il prestigioso premio della Golden Star.
La guida 2021 assegna Le Corone a due vini di’ Cantina Toblino:
VINO SANTO Trentino Doc 2004
LAS Lagrein Trentino Doc Bio 2016
Si tratta di vini che hanno assoluta piacevolezza e complessità unite a un carattere definito e preciso; vini di forte emozione, in grado di esaltare i sensi di ogni appassionato winelover.
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Cantina Toblino, cuore della viticoltura in Valle dei Laghi, nasce nel 1960 per volere di un gruppo di appassionati viticoltori che intravidero la grande vocazionalità vitivinicola della Valle dei Laghi. Ad oggi, i soci-viticoltori sono oltre 600 con quasi 850 ettari vitati. L’attenzione che prestano quotidianamente alla cura del vigneto è elevata, un lavoro manuale continuo che richiede passione, pazienza, grande dedizione e formazione continua.’ Da oltre 20 anni, Cantina Toblino gestisce i terreni della Mensa Vescovile, un unico blocco di 40 ettari a conduzione diretta, da anni coltivati secondo i principi della viticoltura biologica. Oggi oltre un terzo dei vigneti dei soci di Cantina Toblino sono convertiti al biologico prestando grande attenzione all’ambiente, alle persone e alla cura del vigneto producendo uve di altissima qualità , base fondamentale per i vini.
Proprio in questo contesto nasce il progetto Vènt, con l’ambizione di esprimere al meglio l’identità dei vini della Valle dei Laghi ed il savoir-faire di Cantina Toblino, il biologico inteso come espressione di qualità e salvaguardia territoriale. I laghi, nel nome, il vento nell’identità . Un connubio inscindibile che rende la Valle dei Laghi quanto di più variegato consenta il paesaggio alpino. Tracce indelebili di ataviche mutazioni. Acqua, rocce, aria. Miscelati chissà come e quando, fino a formare scenari di un habitat apparentemente omogeneo, in realtà tutto da scoprire. Mescolati ancora, con l’opera dell’uomo, del suo costante lavoro. Opera muta, spesso dimenticata, ma che ha forgiato la vallata: l’ha fatta “˜genius loci’. Con quale “˜genialità del sito’? Quella di essere una zona che consente d’intuire, intravedere nel paesaggio atmosfere incomprese. Vedi, ammiri, il panorama ti sembra omologo e in realtà è un trionfo della diversità . Quella che affascina per la spontaneità ; per come i confini s’intersecano tra acqua e cielo, terre e pareti rocciose, tutte sfumate, l’una nell’altra. Con archetipi naturali decisamente significativi. Che testimoniano una tradizione agricola, una storia intrecciata con viti e vite, tra conservazione e innovazione. In quanto la valle punta sulla tradizione per sviluppare la sua fisionomia, applicando (quasi) inconsciamente il significato meno noto della parola “˜tradizione’. Quella dal latino “˜tradizio‘, derivazione greca di “˜tradere’, vale a dire consegnare e trasmettere significati che hanno legami con il concetto di “˜tradimento‘. Anche se questo è inteso come una “˜consecutio’ della specificità ambientale, per affermare il valore identitario di tutto quanto è legato, è vicino alla propria origine, per “˜aprire alla luce la terra natale’.Lecci, ulivi, soprattutto viti. Poche altre località alpine possono vantare un culto della vite cosଠsingolare. Viti e vini di un luogo, tra acque e brezze benefiche. Una vallata dove i filari quasi si confondono nell’azzurro degli specchi d’acqua e il terso cielo blu alpino. Viti da secoli coltivate su campi strappati alla montagna. Su terrazzamenti che hanno fortunatamente impedito lo sfruttamento intensivo del territorio.’ Qui non si vedono vigneti senza imperfezioni. L’estetica è ancora frutto della mano dell’uomo, del vignaiolo. Mano sicura ha piantato “˜ad occhio’ il filare, rispettato il crinale della collina, la (giusta) direzione dell’esposizione verso il sole del pomeriggio.’ Ecco perché tuttora in questa vallata i vini si distinguono in quanto raccontano il territorio dove nascono. Racchiudono saperi. Non solo sapori. Ma come capire questa vallata? Basta lasciarsi guidare dal paesaggio. Usando il vento, l’Ora. Vènt, brezze, folate che trasmettono voci, suoni, condizionano microclimi, e quindi colture e culture.
Vènt, un progetto che parte dalla vite per ottenere uve di qualità eccellente e si conclude in cantina, tra le botti in rovere francese, le anfore di terracotta. Un progetto che nasce dalla passione dell’uomo, in vigna e in cantina, e che si concretizza nell’assaggio, un momento indimenticabile impresso nella nostra mente.
Dal vento inizia tutto, l’identità di un territorio come la Valle dei Laghi, Foll è lo Chardonnay, unico, complesso, vivace ed elegante.
La pietra, come elemento fondante del terreno su cui crescono le nostre viti, Las è il Lagrein rotondo, corposo, tenace.
Il nostro attaccamento alla storia, rappresentato da un capitello che delimita i nostri vigneti, Praà l è il Pinot Bianco incredibilmente armonioso.
L’importanza delle persone, l’apertura a ciò che viene da fuori e che all’inizio non conosciamo, Da Fòra è il Manzoni Bianco intrigante, profumato, nuovo.
La passione, dalla vigna al calice, percepibile nell’aria fresca in Valle dei Laghi, Baticòr è il Pinot Nero elegante, delicato e raffinato.
Vini che vanno a completare una gamma composta da Largiller e L’Ora, vini che hanno saputo reinterpretare e valorizzare le qualità dell’unico vitigno bianco autoctono trentino la Nosiola e eLimarò frutto della tradizionale tecnica dell’appassimento.
Ha il fascino dell’esclusività , nettare raro, unico, memorabile. Talmente impareggiabile da essere tutelato come “˜vino a rischio d’estinzione’: è il Vino Santo Trentino. Pochi altri vini possono vantare nel nome una parola che evoca sogni, rilancia momenti di piacevolezza, soddisfa il presente recuperando il passato e ““ contemporaneamente ““ rilancia il futuro. Ecco il Vino Santo trentino è l’insieme di tutto questo, e non solo.
Lunedଠ17 Febbraio 2020 sono stati presentati le selezioni della linea Vènt ad un ristretto gruppo di esperti e professionisti del mondo enogastronomico in Trentino Alto Adige. “Storie di un incontro in Trentino…”, una serata molto particolare che ha esaltato questi vini eccellenti abbinati ai piatti creati da Chef Sebastian Sartorelli, che ha saputo unire al meglio i sapori della tradizione trentina ad una cucina innovativa. Questo il menù della serata:
Polpettine del Garda con delicata maionese al lime e polvere di erbe aromatiche
Praà l ““ Pinot Bianco Trentino DOC 2018
Tacos Trentino con baccalà , carciofi e peperoncino trentino
Da Fora ““ Manzoni Bianco Trentino DOC 2018
Risotto con bocconcini di trota marinata al profumo di lime
Foll ““ Chardonnay Trentino DOC 2018
Raviolo di coniglio del Bleggio con spuma di Casolét e spinaci
Baticor ““ Pinot Nero Trentino DOC 2016
Capel del Prete brasato al Lagrein con purè di patate del Lomaso e spinaci
Las ““ Lagrein Trentino DOC 2016
Piccola pasticceria
Vino Santo Trentino DOC 2004
La serata ha riscosso grandi apprezzamenti da parte dei partecipanti, i nuovi vini e la cucina hanno impressionato per gli aromi ed il gusto che hanno portato alla mente ricordi della Valle dei Laghi, dei suoi idilliaci paesaggi, di un’aria salubre e fresca, in cui crescono le viti di Cantina Toblino, coltivate giorno per giorno con passione.