Hosteria Toblino guarda con speranza al 2021

Il 2020 è stato sicuramente un anno difficile per tutti. Cantina Toblino è una cooperativa che fonda le sue radici nella produzione e valorizzazione dei vini ben conscia della propria responsabilità  nel garantire il benessere della comunità  territoriale. Sempre nel rispetto delle norme imposte a livello nazionale e locale, la nota realtà  della Valle dei Laghi non si è mai lasciata scoraggiare dagli eventi, rilanciando e garantendo ai propri clienti prodotti e servizi di alto livello anche attraverso la propria Hosteria Toblino.

Con la guida di‘ Franco Zanella‘ (nella foto),’ direttore‘ di’ Hosteria Toblino, questa realtà  situata nel cuore della Valle dei Laghi è ormai diventata un punto di riferimento dell’enogastronomia trentina. Il 2020 si è concluso infatti con numerosi riconoscimenti ottenuti quest’anno sia da Cantina Toblino per i suoi eccellenti vini ottenendo i maggiori riconoscimenti di Gambero Rosso, Slow Wine, Ais Vitae, Vini Buoni d’Italia, Veronelli, Wine Hunter Awards, James Suckling, Decanter, sia da Hosteria Toblino inserita nella prestigiosa Guida Michelin Italia 2021, Ristoranti d’Italia ed Enoteche d’Italia di Gambero Rosso, Il Golosario di Paolo Massobrio.

Recentemente’ Sebastian Sartorelli‘ (nella foto in basso),‘ chef‘ di’ Hosteria Toblino, è inoltre apparso in alcuni programmi tv distribuiti sulle principali reti televisive italiane come ad esempio Melaverde nel corso di uno speciale dedicato all’olio del Garda e ad un’altra splendida realtà  della Valle dei Laghi come Maso Botes e Cuochi d’Italia ““ Il Trofeo delle Regioni rappresentando la cucina tradizionale del Trentino-Alto Adige.Con l’obiettivo di continuare un processo di crescita e valorizzazione ormai in atto da diversi anni, Hosteria Toblino guarda con grande speranza al 2021 appena iniziato. Dopo un periodo di stop forzato durante le vacanze natalizie, Hosteria Toblino riapre le porte ai propri clienti martedଠ12 gennaio dalle 12 alle 14.30.

Chef Sebastian Sartorelli e Franco Zanella colgono l’occasione per inaugurare il nuovo menù invernale: un menù creativo dai sapori tipicamente trentini abbinato ad eleganti calici di vino che vi invitiamo a scoprire al più presto e che siamo sicuri riuscirà  a sorprendere anche i palati più esigenti.

Non tutti lo sanno ma Chef Sebastian Sartorelli, oltre ad essere un cuoco ormai affermato nel panorama trentino, è un’artista a tutto tondo che nel tempo libero si diletta anche sulla tela. Questo menù invernale è stato infatti decorato con riproduzioni di alcune delle sue opere realizzate con la tecnica del dripping, che permette all’artista di catturare l’energia del momento e di sentirsi parte dell’opera.’ In base alle normative vigenti, per ora il locale rimarrà  aperto solo a pranzo dal martedଠal venerdଠdalle 12 alle 14.30.

Per maggiori informazioni sul menù, sugli orari o per prenotare un tavolo si può visitare il sito web www.toblino.it, chiamare il numero 0461 561 113 o inviare una mail ad hosteria@toblino.it.

Il Vino Santo DOC 2003 della Cantina Toblino, vero patrimonio vitivinicolo della Valle dei Laghi, è stato nominato miglior vino dolce dell’anno 2020 dall’autorevole rivista Gambero Rosso. Un grande riconoscimento per il Cantina Toblino Vino Santo Trentino DOC 2003, che dopo i Tre Bicchieri riceve anche il premio di Miglior Vino Dolce d’Italia.

 

Un vino a lungo dimenticato, trascurato forse per scarsa conoscenza di ciò che ci sta dietro: la miglior espressione della Nosiola, un vitigno unico per la Valle dei Laghi. “Questo vino, è sopravvissuto negli anni nonostante nei decenni passati la Nosiola si è coltivata sempre meno, preferendo le varietà  ideali per i Metodo Classico di Trento” spiega Carlo De Biasi, direttore generale della Toblino. “La nostra cantina non ha mai smesso di scommettere sul vitigno autoctono trentino”.

Infatti, la Nosiola è l’unico vitigno autoctono a bacca bianca del Trentino, usato per produrre vini bianchi secchi ed il ricercato “Passito dei Passiti”, ovvero il Vino Santo Trentino DOC.

Questo vino è prodotto con le uve dei più vocati vigneti nella Valle dei Laghi, dove un microclima molto favorevole incontra i terreni meglio esposti, asciutti e ricchi di ghiaie. Solo un decimo dei vigneti a Nosiola è adatto alla produzione delle uve utilizzate per produrre il Vino Santo Trentino DOC.

 

Scopriamo assieme il Vino Santo

 

La storia

 

Il Vino Santo rappresenta un patrimonio della valle ed è sempre stato fatto dalle famiglie che qui abitano: “Era un elisir, un corroborante, rappresentava il ricostituente della popolazione. Una tradizione che si è persa nel periodo tra le due guerre, ma è stata ripresa nel 1965 dalla Cantina Toblino” ricorda De Biasi.

“Fu il direttore Giancarlo Ciurletti a credere fortemente in questo”. Da allora la produzione non si è mai interrotta e ogni anno si mettono da parte circa 200 bottiglie a rappresentare la memoria storica della cantina.

 

La produzione

 

Il Vino Santo si produce allo stesso modo, da sempre: uve molto mature in vigna e appassimento in fruttaio fino alla primavera successiva. Gli acini si disidratano, evolvono, ma perdono l’80% per cento del loro peso. La dolcezza si concentra, parte la fermentazione, ma poi il vino rimane in affinamento per tanti anni, almeno 15. In tutto questo periodo attraversa la fase ossidativa, ma tutto è aiutato dall’acidità  che tiene il vino vitale, dinamico e pronto per affrontare un lungo invecchiamento.

 

“Lo potremo definire il vino della pazienza e dell’attesa” conclude De Biasi. L’attesa dei viticoltori, l’attesa in cantina, l’attesa dei consumatori. Noi ora imbottigliamo dalle 5 alle 7mila bottiglie di Vino Santo. àˆ poco più dell’uno per cento della nostra produzione in bottiglia, ma per noi quel che conta è proseguire la vera tradizione della Valle”.

L’attesa del Natale sta per terminare e con questo vino, figlio della pazienza e dell’attesa, Cantina Toblino augura a tutti un sereno e felice Natale.